Vietati i tuffi a bomba by Ulrich Hub

Vietati i tuffi a bomba by Ulrich Hub

autore:Ulrich Hub [Hub, Ulrich]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2024-02-29T12:00:00+00:00


L’anatra zoppa, commossa, le saluta sventolando la zampa finché non spariscono all’orizzonte. Forse si sbagliava. Le anatre cambiano. Deve assolutamente dirlo alla gallina cieca. Ma dove si è cacciata?

Tra l’altro, deve ancora fare i conti con lei.

Sul bordo della piscina l’anatra zoppa trova soltanto il fischietto. C’è da sperare che la gallina cieca non sia caduta in acqua. Non sa nuotare! Ma per fortuna non ci sono galline che galleggiano, solo il salvagente.

L’anatra zoppa, inquieta, gira ovunque con la sua stampella. Più volte si ferma, mette il fischietto nel becco e soffia disperata.

Nessuna risposta.

Niente.

A furia di cercare, l’anatra zoppa arriva infine al frigorifero. Davanti ci sono lattine a non finire. Sono tutte ancora intatte. Apre lo sportello con diffidenza e sente subito una voce familiare.

«Chiudi lo sportello!»

La gallina cieca è seduta lì. Sul ripiano più basso.

«Cosa ci fai nel frigorifero?» chiede l’anatra zoppa. «Ti ho cercato dappertutto. E come hai fatto ad arrivare fin qui?»

«Anche una gallina cieca» risponde l’altra «riesce ad arrivare al frigorifero. Richiudi lo sportello! Mi sono rifugiata qui dentro per sicurezza. È stato l’unico gesto sensato che ho fatto come bagnino. Non potevo continuare così. Qualcuno doveva pormi dei limiti. Patatine per tutti…» geme disperata. «Divieto di accesso per tutti! Ero completamente fuori di testa. Com’è possibile che una gallina esemplare come me sia diventata così?»

«È probabile che il cloro ti abbia dato alla testa. Può succedere a tutti. E detto tra noi, da sola in mezzo alle anatre…» Sorride. «Chi non ci perde la ragione, non ha una ragione da perdere.»

La gallina cieca singhiozza forte. «Non capisco.»

«Te lo spiegherò» dice l’anatra zoppa. «Ma prima vieni fuori.»

«No.» La gallina tira su col naso. «Devo restare qui finché non rinsavisco. Chiudi lo sportello, per favore…»

«Ma lo sai» continua l’anatra «che non si può aprire un frigorifero dall’interno, vero?»

«Cosa?!» Con un grido di orrore, la gallina salta fuori. «Non lo sapevo. Se non mi avessi trovata, sarei…»

Poi perde i sensi.

L’anatra guarda sorridendo la gallina, che comincia subito a russare. Poi si inginocchia, le solleva la testa e se la appoggia in grembo con affetto. «Ci abbiamo lasciato tutte e due un paio di penne» inizia, ed elenca gli errori che ha commesso in piscina. Le ci vuole più tempo di quanto pensasse. Quando finalmente ha finito, si rende conto che è calata la notte. «Ho avuto una sola vera amica in vita mia» dice, «e credevo di averla persa per sempre in piscina. Ma alla fine della giornata l’ho ritrovata. In un frigorifero.»

L’anatra zoppa guarda le stelle nel cielo notturno. «Non troverò niente di meglio di una gallina cieca sulla faccia della Terra.»

«Finalmente!» esclama la gallina cieca. «Ce n’è voluto, di tempo. Pensavo che non ci saresti mai arrivata.»

L’anatra zoppa sembra confusa. «Da quanto sei sveglia?» Poi fa una risatina, dà una piccola pacca alla gallina cieca e la abbraccia forte.

Per non lasciarla più.

«E adesso cosa facciamo?» chiede la gallina cieca dopo un po’.

«Mi è venuta un’idea» dice piano l’anatra zoppa. «Abbiamo la piscina tutta per noi. Non ci vede nessuno.



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